Non è stato trovato nessun prodotto che corrisponde alla tua selezione.

La norma EN 1724 è uno standard europeo che definisce i criteri per testare il coefficiente di attrito statico e dinamico nei nastri trasportatori leggeri. Introdotta nel 1998, è stata pensata per garantire la sicurezza e l’efficienza nei sistemi di trasporto industriali, dove la gestione dell’attrito è cruciale per evitare incidenti.
Che cosa sono i nastri trasportatori leggeri
I nastri trasportatori leggeri sono dei sistemi di trasporto caratterizzati da materiali flessibili, spesso usati in settori come l’industria alimentare, farmaceutica e logistica. Diversi dai nastri pesanti, progettati per carichi robusti, favoriscono movimenti precisi e sicuri di prodotti delicati e di piccole dimensioni.

Questi dispositivi, essenziali in numerosi contesti professionali, richiedono uno standard rigoroso per controllare l’attrito, elemento essenziale per mantenere la stabilità del trasporto e ridurre il rischio di incidenti.
Scopo della norma EN 1724 e dettagli tecnici
La norma EN 1724 è stata sviluppata con l’obiettivo di garantire la sicurezza nei sistemi di trasporto industriale, fornendo un metodo standardizzato per misurare i coefficienti di attrito statico e dinamico dei nastri trasportatori leggeri.

Un controllo accurato di questi parametri, infatti, è fondamentale per prevenire scivolamenti o spostamenti indesiderati del materiale trasportato, assicurando stabilità operativa e riduzione degli incidenti.

I metodi di prova stabiliti, in particolare, includono procedure dettagliate per la misurazione dell’attrito su campioni di nastro, seguendo i requisiti della norma UNI EN 873. Questo standard collega materiali e condizioni di prova specifiche, assicurando che i valori di attrito ottenuti siano affidabili e applicabili a vari contesti industriali.
Test di misurazione del coefficiente di attrito
La norma EN 1724:1998 prevede procedure specifiche per testare il coefficiente di attrito dinamico e statico dei nastri trasportatori leggeri, garantendo che i risultati siano affidabili e utilizzabili in contesti industriali:

Attrito statico. Determinato posizionando il campione di nastro su una superficie inclinata e aumentando gradualmente l’angolo finché il nastro inizia a muoversi. Questo valore è fondamentale per capire la resistenza iniziale del nastro allo scivolamento, importante per evitare movimenti non desiderati in fase di avvio.
Attrito dinamico. Misurato applicando un carico specifico sul nastro mentre viene movimentato in modo controllato. Questo test è utile per valutare la resistenza al movimento durante il funzionamento continuo, fornendo indicazioni sul comportamento del nastro sotto carico.

La sostituzione della norma e i nuovi standard
La norma EN 1724:1998 è stata ufficialmente ritirata nel 2006 per essere sostituita dalla UNI EN ISO 21182, un aggiornamento necessario per rispondere alle esigenze in evoluzione nel settore dei nastri trasportatori leggeri.

La nuova norma incorpora metodi di misurazione più moderni e precisi, migliorando la valutazione del coefficiente di attrito in contesti operativi complessi. Adotta, infatti, un approccio più sofisticato, che tiene conto dei progressi tecnologici e della necessità di standard uniformi per garantire la sicurezza su scala internazionale.

Questi aggiornamenti puntano a ottimizzare la sicurezza e la conformità normativa, offrendo alle aziende parametri più dettagliati per il monitoraggio e il controllo del comportamento dei nastri trasportatori leggeri sotto carico.
Impatti e applicazioni nella sicurezza antinfortunistica
L’applicazione della norma EN 1724:1998, e successivamente della UNI EN ISO 21182, rappresenta un contributo fondamentale per la sicurezza nei luoghi di lavoro che utilizzano nastri trasportatori leggeri.

La misurazione precisa del coefficiente di attrito permette di prevedere e prevenire rischi associati allo slittamento dei materiali, elemento essenziale per ridurre incidenti nei settori produttivi, specialmente in ambienti come la logistica e l’industria alimentare.

Grazie a queste normative, infine, le aziende possono garantire che i nastri mantengano la stabilità operativa anche in condizioni critiche. Un coefficiente di attrito adeguato non solo preserva la sicurezza dei lavoratori, ma migliora anche l’efficienza, riducendo i tempi di fermo macchina dovuti a malfunzionamenti o incidenti legati allo spostamento incontrollato dei carichi.