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Dispositivo anticaduta retrattile: quale scegliere?

Dispositivo anticaduta retrattile: 5 fattori per la selezione del prodotto perfetto

Dispositivo anticaduta retrattile: quale scegliere?

Il dispositivo anticaduta retrattile è uno strumento concepito per arrestare un’eventuale caduta dall’alto. Integra, infatti, un’apposita funzione autobloccante e deve rispondere a determinati requisiti, stabiliti dalla normativa EN 360.

Si tratta di strumenti salvavita, che se utilizzati in maniera errata possono causare seri danni. Ecco, quindi, i cinque fattori da considerare per scegliere il prodotto adeguato.

1 – Valutare le condizioni operative

Quando si parla di condizioni operative si fa riferimento sia alle caratteristiche fisiche del lavoratore che alle condizioni dell’ambiente. In particolare, si deve tener conto di:

  • Peso minimo del carico. Sotto un certo peso, i dispositvi di ancoraggio retrattili potrebbero non attivarsi nei tempi adeguati oppure, potrebbe non entrare in funzione il dissipatore. Si tratta comunque di una condizione difficile, poiché i prodotti più sensibili sono concepiti per un carico minimo di 25/35 kg.
  • Peso massimo del carico. I DPI retrattili conformi alla norma EN 360 sono progettati per sostenere carichi massimi di 100 kg.
    Distanza tra il punto di ancoraggio e il DPI. Le misure più comuni sono di 10, 15 o 20 metri. È banale dire che un dispositivo troppo lungo può risultare pesante e scomodo, mentre uno troppo corto piuttosto limitante.
  • Temperatura di esercizio. Le temperature estreme possono inficiare il funzionamento di un DPI retrattile. Attenzione, ad esempio, ad acciaierie o altiforni, che sfruttano il calore del vapore.
  • Temperatura dell’atmosfera. In atmosfere potenzialmente esplosive i DPI retrattili devono essere certificati ATEX, per non produrre eventuali scintille.

2 – Considerare il fattore di caduta e il tirante d’aria

Il fattore di caduta è una cifra che deriva dal rapporto tra la distanza di caduta e la lunghezza del cordino. Il tirante d’aria, invece, è lo spazio necessario affinché un sistema anticaduta arresti l’operatore, con margine di sicurezza di almeno un metro.

In pratica, se l’ancoraggio si trova in posizione superiore rispetto al punto di connessione sull’imbraco il fattore di caduta corrisponde a zero. Al contrario, se è alla medesima altezza del punto di connessione (cioè è pari alla lunghezza del cordino) equivale a 1.

Tanto più ampio è il fattore di caduta, tanto più estesa è la distanza a cui è soggetto l’operatore.

3 – Si tratta di un lavoro in orizzontale o in verticale?

La scelta di un dispositivo anticaduta retrattile varia se l’eventuale caduta si sviluppa in orizzontale o in verticale. Per orizzontale o verticale si intende la direzione verso cui si svolgono i cavi durante la caduta.

Dipende tutto dal costruttore ma, solitamente, è considerata verticale la caduta in cui il cavo non devia per oltre 30° rispetto all’asse verticale. Viceversa, si parla di orizzontale oltre i 30°.

Se il dispositivo non è testato per l’uno o per l’altro caso, si può andare incontro a cadute e scivolamenti. Oppure, potrebbe non attivarsi nei tempi corretti.

Dispositivo anticaduta retrattile Karbor Work Secure

4 – Selezione dei DPI retrattili a seconda dei materiali di scocche e cavi

Generalmente, i DPI retrattili sono divisi in base al tipo di cavo utilizzato: in acciaio zincato o inox.

I primi si adattano pressoché a tutti i contesti, anche se in ambienti con sostanze ossidanti o corrosive è preferibile usare cavi in acciaio inox.

Per ciò che riguarda le scocche, invece, possono essere in materiale plastico o metallico. Le prime sono solitamente in PVC resistente e leggero. Attenzione però, se devono essere utilizzate all’esterno è meglio puntare su scocche metalliche, poiché non vengono intaccate dagli agenti atmosferici.

5 – Non dimenticare di abbinare il dispositivo retrattile a adeguati sistemi d’ancoraggio

È evidente che, assieme ad un dispositivo anticaduta retrattile deve essere utilizzato un sistema d’ancoraggio ad hoc. Questo deve essere sicuro, certificato e soprattutto testato dal produttore, come impongono le normative EN 795 e UNI 11578.

Un piccolo errore in fase di selezione, infatti, potrebbe portare alla caduta dell’operatore, con conseguenze anche fatali.

Dove acquistare dispositivi anticaduta retrattili? Su WorkSecure.it

Chi è alla ricerca di dispositivi retrattili, certificati EN 360 può fare affidamento sul catalogo di Work Secure.

L’azienda, infatti, dispone di migliaia di DPI, per rispondere alle richieste di ogni settore produttivo. Ecco alcune delle alternative che figurano nella proposta.

TIGER 2.5 è un dispositivo retrattile anticaduta del brand Irudek. Misura 2.5 metri ed è largo 50 mm. Indicato per l’utilizzo in verticale, presenta un anello girevole che integra un indicatore di caduta, un moschettone in acciaio nella parte superiore, una chiusura filettata Sekuralt e una chiusura automatica nella parte inferiore.

Un’altra opzione? Il modello SEKURBLOK H di Irudek. È dotato di un cavo in acciaio zincato con carter sintetico e comprende anche un moschettone automatico girevole. Da utilizzare sia come ancoraggio verticale che orizzontale. É certificato anche per l’utilizzo in ambienti ATEX potenzialmente esplosivi.

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