Quali sono i rischi legati agli ambienti confinati? Come gestire al meglio le operazioni? Quali sono i riferimenti normativi? Facciamo chiarezza esaminando le prerogative di questi contesti di lavoro e come operare per limitare al massimo ogni rischio.
Cosa sono gli spazi confinati e quali sono le principali caratteristiche
A rendere rilevanti gli spazi confinati è la loro presenza in pressoché ogni contesto produttivo.
Dal punto di vista tecnico, l’espressione corretta per indicarli è un’altra: “ambienti confinati o sospetti di inquinamento”.
E in termini normativi i riferimenti principali sono D.Lgs. 81/08 al Titolo II, Titolo IV e allegati IV.
Sul piano concreto, quali sono i tratti distintivi degli ambienti confinati?
Ci sono due questioni chiave. Sono contesti di lavoro che prevedono contenuti spazi di ingresso e uscita, non contemplando una presenza continua.
Sono inoltre ambienti contraddistinti da una ventilazione naturale svantaggiosa, di cui potrebbero far parte elementi pericolosi e inquinanti.
I rischi legati agli ambienti confinati: a cosa prestare la massima attenzione
Date le caratteristiche degli ambienti confinati appena descritte, si presentano numerosi scenari di rischio.
Nel novero dei principali incontriamo la limitata presenza dell’ossigeno, limitata illuminazione, potenziali gas tossici e materiali infiammabili.
Ma gli operatori che lavorano in questi contesti devono inoltre tenere conto della scarsa capacità di movimento e rischi legati a cadute.
Purtroppo possono determinarsi incidenti mortali, spesso a causa di gas asfissianti. Ciò rende ancora più evidente l’importanza di assumere tutte le precauzioni e le misure utili per la protezione dei lavoratori.
5 essenziali controlli prima di mettersi a lavoro
Veniamo quindi agli aspetti cruciali da valutare prima di accedere al lavoro in ambienti confinati.
Analisi e definizione delle procedure per accesso e uscita.
Vanno considerati tutti gli step per compiere queste operazioni in sicurezza. Sono rilevanti dimensioni degli spazi rispetto agli operatori coinvolti, spazi di manovra tenendo conto delle attrezzature, altezza dell’apertura d’accesso, presenza di eventuali ostacoli.
Verifica condizioni areazione. Sono da utilizzare, in questi casi, degli strumenti tecnici capaci di appurare la presenza di elementi chimici e gas.
Le rilevazioni andrebbero ripetute per accertarsi della correttezza dei dati. Prima di procedere con l’accesso, va condotta un’operazione di bonifica.
Check su illuminazione e attrezzatura. Siccome gli ambienti confinati non sono pensati per la presenza, in modo continuativo, degli operatori, l’illuminazione è un problema da non sottovalutare.
Avere una corretta visione è fondamentale sul piano della sicurezza.
In assenza di appropriata illuminazione naturale, vanno impiegati sistemi artificiali. L’attrezzatura poi deve dimostrarsi adeguata all’impegno previsto nonché soggetta a corretta manutenzione e controlli (prima e dopo l’utilizzo).
Definizione delle procedure per il salvataggio e il recupero. Le fasi di soccorso vanno stabilite in ogni dettaglio prima di qualunque operazione e concepite in relazione allo specifico ambiente.
I soccorritori devono disporre di un addestramento adeguato.
Stabilire sistemi di comunicazione efficaci. Vanno usati dispositivi concepiti per gli ambienti confinati, senza andare a intralciare l’operatività del lavoratore.
Come Work Secure può fare la differenza per la tua sicurezza
Per gli spazi confinati Work Secure ha sviluppato una sezione dedicata dell’offerta.
Nel novero delle soluzioni preziose per chi interviene in questi ambienti ci sono i rilevatori gas alert portatili, articoli antinfortunistici e solidi treppiedi e tripodi, una tutela nell’eventualità di cadute non controllate.
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Oltre all’acquisto il cliente può contare sul servizio di noleggio apparecchiature per la sicurezza sul lavoro. L’opzione migliore per avere subito quello che serve per operare limitando al massimo ogni rischio.